Studio Medico Destefanis

Medicina di Gruppo

 

Vaccino

Anti-Poliomielite

 
 

La Poliomielite

La poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto il midollo spinale. Descitta per la prima volta da Michael Underwood, medico britannico, nel 1789, la poliomielite è stata registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa agli inizi dell'800. La diffusione della malattia ha raggiunto il suo picco in Italia nel 1958 con oltre 8mila casi. Grazie alla vaccinazione praticata in tutto il mondo la malattia è quasi completamente debellata: meno di 1000 casi l'anno nel mondo; ultimo caso negli Stati Uniti nel 1979, ultimo caso in Italia nel 1982.
La malattia è causata da tre tipi di polio-virus (1,2 e 3), appartenenti al genere enterovirus, che invadono il sistema nervoso nel giro di poche ore, distruggendo le cellule neurali colpite e causando una paralisi che può diventare, nei casi più gravi, totale. In generale, la polio colpisce in maniera più devastante gli arti inferiori rispetto agli arti superiori. Le gambe perdono tono muscolare e diventano flaccide, una condizione nota come paralisi flaccida. In casi di infezione estesa a tutti gli arti, il malato può diventare tetraplegico. Nella forma più grave, definita bulbare, il virus paralizza i muscoli innervati dai nervi craniali, compromettendo la funzione respiratoria, la deglutazione e la fonazione. In questo caso è necessario supportare il malato con ausili nella respirazione. Negli anni ’50, erano molto diffusi a questo scopo i polmoni d’acciaio, sostituiti oggi da strumenti assai più agili.

Il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani. Il poliovirus si moltiplica nella mucosa oro-faringea, nell’intestino e nei tessuti linfatici sottostanti e può diffondersi anche attraverso le feci, ben prima che i sintomi della malattia siano evidenti. L’uomo rappresenta l’unico serbatoio naturale del virus della poliomielite, che può colpire persone di tutte le età ma principalmente si manifesta nei bambini sotto i tre anni.
Non esistono cure per la poliomielite, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia.
 

 

Cenni storici sulla Vaccinazione

Il 12 aprile 2005 vi è stato il 50° anniversario della commercializzazione del vaccino antipoliomielitico inattivato, frutto del lavoro di un’equipe di scienziati capeggiati da Jonas Salk, del quale il vaccino porta il nome.

Fu un passo importantissimo che contribuì in modo decisivo all’eradicazione attuale della malattia  sia nell’emisfero occidentale che nella regione europea.

 

Bisogna però ricordare anche un atro vaccino contro la poliomielite, frutto delle ricerche di un altro scienziato americano, di origine polacca, Bruce Sabin. Egli mise a punto nel 1957 un vaccino in cui i virus erano vivi, ma attenuati nella loro patogenicità, che si sommonistrava per via orale. Ciò evitava lo sviluppo della malattia e proteggeva le persone vaccinate per tutta la vita, mentre il vaccino Salk non aveva questa efficacia nel tempo. Questo vaccino fu prima sperimentato in Unione Sovietica, poi nel resto dell’Est Europeo, infine, solo nel 1960, a tre anni dalla sua scoperta, il vaccino fu esteso agli Stati Uniti e a tutto il resto del mondo. I punti di forza di questo vaccino erano il suo alto potere immunogeno, la sua capacità di indurre anticorpi IgA locali nell'orofaringe e nell'intestinao, che assicuravano una grande resistenza alla reinfezione, e non ultima la facile somministrazione per via orale. Sabin non ebbe mai alcun vantaggio economico da questa rivoluzionaria scoperta, egli infatti non volle mai brevettare il vaccino per dare a tutti la possibilità di difendersi contro la poliomielite.
 

L’ AAP (Associazione Americana Pediatri) dedica un intero capitolo del libro Dedicated to the Health of all Children alla malattia e illustra come nel 1955 a  Boston, un intero ospedale pediatrico di 350 posti letto, fu interamente trasformato per assistere i soggetti affetti da tale patologia. L’impegno dei medici di allora era enorme e, ricorda il dr. Haggarty, “… fui autorizzato ad andare a casa mia tre sole volte in due mesi di lavoro, e una di queste per somministrare a mia moglie, incinta, le gammaglobuline allo scopo di proteggerla dalla malattia”

L’autore del capitolo dedicato alla poliomielite conclude affermando che “ …la sconfitta della polio è avvenuta in meno di 50 anni, ed è gratificante riflettere su come le famiglie di oggi non conoscano la paura, che rasentava il terrore, che incuteva la diagnosi di poliomielite così come invece era presente nella prima metà del XX° secolo.

da National Museum of American History

 

La vaccinazione anti-polio è stata introdotta in forma obbligatoria in Italia nel 1966 (L. 4 febbraio 1966 n° 51).

 

 

Il Vaccino attuale

In Italia attualmente si utilizza il vaccino inattivato di tipo Salk, per via intramuscolare, sia da solo che in associazione con altri vaccini nelle formulazioni combinate, tretra, penta ed esavalenti. Non esiste alcun effetto collaterale grave in seguito alla somministrazione di IPV.

 
© SMD - Ultima mod. 26 Gennaio 2006