Studio Medico Destefanis

Medicina di Gruppo

 

Vaccino

Anti-Febbre Gialla

 
 
 

La Febbre Gialla

La Febbre Gialla (nota anche coi nomi di "tifo itteroide", "vomito nero", "febbre delle Antille") è una malattia virale di notevole gravità, alta mortalità (superiore al 50-60 per cento nelle persone non-immuni), provocata dal virus amarillico (un Arbovirus (gruppo B) a RNA del genere dei Flavivirus) e trasmessa dalla puntura della zanzara Aedes aegypti. Il ciclo vitale della malattia ha inizio nella giungla (Febbre Gialla della Giungla) quando le zanzare vettrici, abitualmente zoofile, pungono scimmie infettate con il virus per nutrirsi del loro sangue.  L'uomo viene infettato occasionalmente, percorrendo zone forestali abitate da scimmie con viremia e dagli artropodi vettori. Nel momento in cui un soggetto colpito è rientrato in un'area urbana e viene punto da zanzare vettrici antropofile ha inizio la diffusione ad altri soggetti con conseguente focolaio di epidemia (Febbre Gialla Urbana). Dopo il contatto con il virus segue un periodo di incubazione che può variare da qualche ora a diversi giorni. La sintomatologia si manifesta con febbre alta, cefalea, dolori muscolari alla schiena e agli arti inferiori. In alcuni casi possono comparire emorragie a carico del tratto gastroenterico con conseguente vomito nero.
 

La Febbre Gialla è endemica nelle zone urbane e forestali delle regioni tropicali e subtropicali dell’Africa, dell’America meridionale (Bolivia, Brasile; Colombia, Ecuador, Perù) e del Panama: l’Asia e l’Oceania sono indenni dalla malattia. Una teoria afferma che la febbre gialla abbia avuto origine in Africa e che sia stata portata nelle Americhe con il suo vettore (la zanzara Aedes aegypti) durante il traffico degli schiavi tra i due continenti. 


 

 

 

Cenni storici sulla Vaccinazione

Dalla prima segnalazione di Febbre Gialla nelle Antille nel 1635 ad opera del padre gesuita Raymond Bréton, si dovette attendere fino al 1900 per l'individuazione certa del meccanismo di contagio attraverso un insetto vettore, ad opera di Walter Reed, ufficiale medico capo delle truppe americane stanziate a Cuba. Negli anni successivi molte campagne di disinfestazione dirette alla eliminazione delle zanzare vettrici ebbero rilevanti successi nel debellare la malattia a Panama (durante la campagna di scavi per la realizzazioen del canale) e in Brasile. Nel 1937 i due ricercatori Theiler e Smith dell'Istituto Rockefeller di New York svilupparono un vaccino anti-amarillico da un ceppo virale attenuato. Per questa scoperta il Dr. Max Theiler fu premiato nel 1951 con il premio Nobel per la medicina.
 

 

Il Vaccino attuale

La Vaccinazione contro la Febbre Gialla ha una efficacia di quasi il 100%. E' raccomandata per le persone che prevedono di viaggiare in aree endemiche della malattia. Il vaccino è del tipo vivo, attenuato, preparato da colture virali su embrioni di pollo. La vaccinazione è efficace da 7-10 giorni dopo la prima e unica dose e dovrebbe essere ripetuta ogni 10 anni. La dose nell’adulto è di 0.5 ml sottocute, almeno 10 giorni prima del viaggio. La dose pediatrica è la stessa dell’adulto. Una dose fornisce un’immunità vita natural durante nel 95% dei casi. Il vaccino è sensibile alle alte temperature e va tenuto tra 0°C e 5°C e impiegato entro un’ora dopo che si è ricostituito. La tolleranza al vaccino attuale è eccellente. La sola controindicazione al suo uso, a parte le allergie reali alle proteine dell'uovo, è l'immunodeficienza cellulare (congenita o acquisita, quest'ultima essendo talvolta solo temporanea).

Il certificato di vaccinazione ad uso internazionale è valido solo se conforme al modello approvato dall'OMS e rilasciato da un Centro di Vaccinazione contro la Febbre Gialla legalmente autorizzato. Il periodo di validità di un certificato internazionale di vaccinazione contro la febbre gialla è di 10 anni, a contare dal 10° giorno che segue la vaccinazione. Nei casi di una persona rivaccinata prima della fine di questo periodo, la validità è prorogata per altri 10 anni a partire dal giorno di rivaccinazione. Molti paesi richiedono il certificato internazionale di vaccinazione ai viaggiatori che arrivano da zone infette o da paesi con aree infette o che abbiano transitato attraverso quelle aree. Qualche paese richiede il certificato a tutti i viaggiatori in entrata, inclusi quelli in transito. Sebbene non ci sia una giustificazione epidemiologica per quest'ultimo obbligo, che va chiaramente oltre il Regolamento Sanitario Internazionale, i viaggiatori possono constatare che questo obbligo viene fatto rigorosamente rispettare particolarmente per le persone che arrivano in Asia dall'Africa o dal Sud America.

 

 

 


 

 
© SMD - Ultima mod. 21Agosto 2007