Studio Medico Destefanis

Medicina di Gruppo

 

Sono sicuri i Vaccini ?

 
 
I Vaccini sono Farmaci considerati sicuri da tutti gli operatori sanitari. La loro immissione in commercio è soggetta ad attenti e scrupolosi controlli, così come viene attentamente monitorato anche il loro utilizzo. Certamente il termine sicuri non si intende "esente da ogni qualsiasi effetto negativo", perchè in questo caso nessun vaccino può essere definito sicuro. Tutti i vaccini possono causare dei possibili effetti collaterali. La maggior parte di questi eventi avversi sono lievi e consistono in dolore, rossore e gonfiore nel sito di iniezione. Nei bambini a volte possono comparire anche febbre elevata o convulsioni febbrili, pianto persistente o altri disturbi generali che, sebbene non comportino danni permanenti, possono spaventare i genitori. Alcuni effetti avversi dei vaccini possono però essere anche gravi. Per esempio, i vaccini, come tutti i farmaci, possono essere, anche se molto raramente (meno di 1 caso per milione), causa di severe reazioni allergiche.

 

Riportiamo di seguito la posizione ufficiale sull'argomento del Ministero della Salute.

 

Spesso viene messa in discussione non solo la reale efficacia ed utilità dei vaccini, ma anche la loro sicurezza ed innocuità. I vaccini sono farmaci, e come tutti i farmaci sono sottoposti, prima dell’autorizzazione all’uso sull'uomo, ad una lunga serie di sperimentazioni e di controlli per verificarne non solo l’efficacia, cioè la capacità di determinare una risposta immunitaria protettiva, ma anche e soprattutto la sicurezza e l’innocuità. Tra i prodotti farmaceutici i vaccini sono forse i più sicuri e controllati, sia prima della concessione dell’autorizzazione all’immissione in commercio, che dopo. Esistono norme e criteri internazionali che regolamentano la produzione dei vaccini e il Comitato di Esperti sulla Standardizzazione Biologica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità verifica periodicamente e aggiorna, se necessario, le relative raccomandazioni in merito. Un altro organismo internazionale che, in sede comunitaria, garantisce la sicurezza dei farmaci in generale è l’Agenzia Europea per la Valutazione dei Medicinali (EMEA), le cui raccomandazioni ed indicazioni vengono seguite dal Ministero della Sanità quando si tratta di autorizzare nuovi prodotti o di modificare quelli già esistenti.


I vaccini contengono, oltre agli antigeni (batteri e virus attenuati o uccisi, o loro componenti verso cui si vuole indurre la risposta immunitaria) anche sostanze aggiunte per migliorare la stabilità e la conservazione, quali albumina, antibiotici, antisettici. Inoltre, alcuni vaccini contengono sostanze aggiunte per rendere più valida la risposta anticorpale, i cosiddetti adiuvanti, quali l’idrossido d’alluminio o il fosfato di alluminio.
In tempi recenti sono state espresse preoccupazioni circa il fatto che alcune sostanze aggiunte ai vaccini, ed in particolare gli antisettici a base di mercurio (utilizzati per garantire una migliore conservazione), potessero essere responsabili a lungo termine di effetti dannosi sul sistema nervoso e su altri organi ed apparati delle persone vaccinate. Attualmente, il thimerosal è presente nelle preparazioni vaccinali in commercio in Italia in quantitativi variabili da 0,025 a 0,050 mg/dose, equivalenti rispettivamente a circa 0,0125 mg e 0,025 mg di mercurio.
Indagini retrospettive condotte negli Stati Uniti d’America non hanno portato alla luce alcuna evidenza a sostegno di un maggiore rischio di malattie renali e di alterazioni neurologiche nei bambini vaccinati, né di altri effetti tardivi legati all’esposizione ai quantitativi di mercurio contenuti nei vaccini. E’ invece accertato che il thimerosal può essere in grado di determinare, in alcuni soggetti, sensibilizzazione anche nei confronti di altri composti mercuriali, con possibili conseguenti reazioni di ipersensibilità ritardata di tipo cellulo-mediata, i cui potenziali rischi debbono essere considerati alla luce dei vantaggi offerti dalle vaccinazioni in termini di eliminazione o riduzione delle malattie bersaglio e delle loro complicazioni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in un suo documento pubblicato sul Bollettino Epidemiologico Settimanale (WER) n°2 del 14 gennaio 2000 ha sottolineato come, a parte le sopra citate possibili reazioni di ipersensibilità, non siano mai stati dimostrati eventi avversi di altra natura attribuibili al thimerosal contenuto nei vaccini; pertanto, poiché non esistono, al momento, alternative altrettanto sicure, efficaci e sperimentate al thimerosal, il Comitato di Esperti sulla Standardizzazione Biologica dell’OMS continua a raccomandare l’utilizzazione di vaccini che ancora contengono tale conservante, ribadendo come questi siano stati usati in tutto il mondo per oltre 60 anni, contribuendo a salvare milioni di vite. L’OMS ha comunque appoggiato anche le prese di posizione assunte da associazioni mediche degli Stati Uniti d’America e dall’Agenzia Europea per la Valutazione dei Medicinali circa l’opportunità di arrivare gradualmente, pur senza stabilire un preciso limite temporale, all’utilizzazione di vaccini privi di thimerosal per l’immunizzazione dei bambini (Joint Statement AAP, PHS, AAFP del 7 luglio 1999, EMEA Public Statement on Thiomersal Containing Medicinal Products del 9 luglio 1999 e confermato nel successivo EMEA POSITION STATEMENT “Recent developments concerning thiomersal in vaccines” datato 29 giugno 2000). Tali posizioni non sono state modificate nel corso del tempo. Sulla questione si è pronunciato anche il Consiglio Superiore di Sanità (CSS), interpellato dallo scrivente circa l’opportunità di apportare cambiamenti alla strategia vaccinale e modificare il calendario delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate per
l’età evolutiva. Nella seduta del 12 luglio 2000, il CSS, dopo avere sottolineato che le vaccinazioni
rappresentano uno strumento insostituibile per la prevenzione delle più importanti malattie infettive, ha espresso il parere che l’immunizzazione con i vaccini attualmente disponibili, compresi quelli contenenti thimerosal, offre documentati benefici ai bambini ed alla popolazione in generale, e non autorizza motivi di allarme per eventuali rischi alla salute neppure nelle fasce di popolazione più suscettibili.


(Fonte: Ministero della Salute - D.G. della Prevenzione Sanitaria)

 

 

 
 
© SMD - Ultima mod. 24 Marzo 2006