Studio Medico Destefanis

 
 
 

Fumo e CANCRO del Polmone

 
     
In Italia si stimano oltre 250.000 nuovi casi di Cancro al Polmone ogni anno nelle persone fino agli 84 anni di età.

Pur tenendo conto dell'aumento dei casi dovuto all'invecchiamento della popolazione, in media un uomo ogni tre e una donna ogni quattro ha la probabilità di avere una diagnosi di tumore nel corso della vita media (0-74 anni). In Italia muoiono per tumore del polmone circa 35.000 persone all'anno (circa 27.000 uomini e 6.000 donne), rappresentando la prima causa di morte oncologica negli uomini e la seconda nelle donne. Secondo l'ultimo rapporto ISTAT, la mortalità per tumore diminuisce del 2 per cento circa l'anno, ma nel caso del cancro polmonare tale diminuzione riguarda solo gli uomini mentre nelle donne i decessi sono aumentati dell'1,5 per cento. (Fonte AIRC - Associazione Italiana per la Ricerca sul cancro).

 

FUMO

Il più importante fattore di rischio nel tumore del polmone è rappresentato dal fumo di sigaretta: esiste infatti un chiaro rapporto dose-effetto (e questo vale anche per il fumo passivo, vedi oltre)  tra questa abitudine e la neoplasia. Ciò significa che più si è fumato (o più fumo si è respirato nella vita), maggiore è la probabilità di ammalarsi. Questa relazione vale in particolare per alcuni sottotipi di cancro al polmone: il carcinoma spinocellulare e il microcitoma

 

 

FUMO PASSIVO:  nei coniugi dei fumatori il rischio di cancro al polmone aumenta di oltre il 20%

L’esposizione al fumo passivo del coniuge aumenta del 20 per cento il rischio di cancro al polmone. E’quanto risulta da due studi caso–controllo, condotti negli Stati Uniti e in Europa, sotto l’egida del Department of Health, del National Cancer Institute e della Commissione Europea. La ricerca è stata effettuata su 1263 casi di cancro al polmone, non fumatori, e 2740 controlli, reclutati in 15 aree metropolitane negli Stati Uniti ed 11 regioni europee, distribuite tra Germania, Italia, Svezia,
Regno Unito, Francia, Spagna e Portogallo, con l’obiettivo di determinare il rischio di cancro polmonare nei non fumatori esposti al fumo passivo. Sono state formulate le definizioni: “esposizione matrimoniale” per i non fumatori esposti al fumo del coniuge e “mai fumatori” per coloro che nel corso della vita hanno fumato meno di 100 sigarette (o il loro equivalente in altri prodotti del tabacco). Sono state valutate le tre seguenti modalità di esposizione al fumo passivo: “esposizione matrimoniale”,
esposizione nei luoghi di lavoro ed esposizione nel corso della vita di relazione. La probabilità incrociata (odds ratio) di sviluppare il cancro polmonare è risultata pari a 1,18 nei “mai fumatori”, rispetto al valore di 1,23 nell’“esposizione matrimoniale” per lunghi periodi di tempo. Scarti analoghi sono stati rilevati per l’esposizione nei luoghi di lavoro. Gli Autori dello studio fanno notare che gli interventi per la prevenzione dell’ “esposizione matrimoniale” nei non-fumatori sono utili anche per la concomitante riduzione del fumo attivo.  (Fonte: International Journal of Cancer, Vol. 109, Issue 1, pag.125 – 131)

 


 

 

© SMD - Dott. A. Carraro 27 Marzo 2009